IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE

"I draghi la osservavano. Si diceva fossero in grado di indovinare i segreti più reconditi dell'animo umano, poiché gli umani erano fatti d'acqua, e tutte le acque appartenevano a loro."



Autrice: Samantha Shannon.

Titolo originale: The Priory of the Orange Tree.

Traduttrice: Benedetta Gallo.

Anno di pubblicazione: 2019.

Pagine: 801.

Genere: Epic Fantasy.

Casa editrice: Mondadori (collana Oscar Fantastica della Oscar Vault).

Costo: 26€.

Voto: 8⭐/10.


Pezzo preferito"Da semi imperfetti possono nascere rose perfette". 💓



Narrazione: La narrazione è in terza persona e le vicende sono raccontate dal punto di vista di Ead, Tané, Loth e Niclays. Si tratta di un romanzo corale.

TramaIn Occidente la Casata di Berethnet sta regnando ad Inys da 1000 anni attraverso un reginato (il potere passa di madre in figlia). La regina Sabran Nona deve dare alla luce una figlia affinché il popolo continui ad essere protetto dalla minaccia del Senza Nome.
A vegliare su Sabran c’è Ead Duryan, che è stata istruita per essere una perfetta dama di compagnia, ma che in realtà fa parte di una società segreta. Ead protegge Sabran attraverso i suoi incantesimi, ma lo fa segretamente perché la magia è proibita ad Inys.
In Oriente, Tané studia fin da bambina per diventare Cavaliere di Draghi e si trova di fronte a una scelta che potrebbe cambiare il suo destino per sempre.
Mentre Oriente e Occidente continuano ad essere divisi e a non negoziare tra loro, una vecchia minaccia sta per risvegliarsi.


"Paura e amore hanno strani effetti sulle nostre anime."

Scrittura: Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura, infatti, pur essendo un mattone di 800 pagine, si legge con facilità perché è molto scorrevole. Nelle prime 100 pagine ci si confonde un po’ tra i diversi nomi e luoghi, ma aiutandosi con la mappa ci si abitua dopo poco.



LE MIE CONSIDERAZIONI

Ho dato 4,5 stelle su 5 a questo libro perché il finale è stato troppo frettoloso secondo me, avrei preferito che venisse descritto in più pagine, con più dettagli e più enfasi.
La parte centrale di questo stand-alone è quella che ho preferito, mi ha tenuta incollata alle pagine e mi ha sorpresa continuamente.

È una storia ben costruita, tutti i tasselli si incastrano perfettamente e i colpi di scena sono fatti benissimo. E' un libro che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti del fantasy e dei draghi.


"Tutte le leggende nascono da un seme di verità."
Prima di tutti, i wyrm sono fighissimi: non avevo mai incontrato creature draconiche diverse dai draghi e dalle viverne. Il rapporto tra i draghi e i loro cavalieri poi è bellissimo, mi ha emozionata tantissimo.


“Per essere legata a un drago non basta possedere un’anima d’acqua. Bisogna avere sangue di mare, e il mare non è sempre limpido. Non è mai omogeneo. Contiene oscurità, minacce, crudeltà. La sua furia può spazzare via intere metropoli. I suoi abissi sono insondabili, e non conoscono il tocco del sole. Essere una Miduchi non significa essere puri. Significa essere mare vivente.”

Come in "Loki. Il dio dell'inganno" di Mackenzi Lee, anche in questo libro sono affrontate tematiche LGBTQ+ e l’amore viene descritto come un sentimento puro che non guarda il genere biologico di una persona.
"Il mondo non sarebbe un posto migliore se fossimo tutti uguali?" 

Una delle cose che mi ha colpita molto è stata l’aver accennato alla “malinconia”, ovvero la depressione, di uno dei personaggi. Nel libro viene usato il termine “atrabile” che deriva dal latino “atra bilis” che a sua volta è la traduzione del termine greco che sta per “malinconia”. L’atrabile era uno dei quattro umori dell’uomo identificati della medicina ippocratica, detta anche “bile nera” o “umore nero” ed era ritenuta responsabile della malinconia. L'uso dell’etimologia corretta mi è piaciuto tantissimo.
Inoltre, viene anche descritta abbastanza bene la depressione, con episodi che portano il personaggio in questione a restare a letto per giorni con un umore depresso, una perdita di interesse nei confronti delle attività, l'insonnia, ecc.


“Certe volte cala su di *** una straziante malinconia” proseguì Loth “e non si alza dal letto per giorni di fila. Le chiama le sue ore d’ombra.”

Il mio personaggio preferito è Ead. È forte, è una fedele compagna e un’amica fidata e, soprattutto, ha un grande senso morale.
Mi sono piaciuti molto anche Sabran, Margret, Truyde e Kit, mentre, non ho sopportato Niclays (anche se all’inizio mi stava simpatico) e non sono riuscita ad affezionarmi particolarmente a Tané e Loth.

"Dopotutto, come può un mortale essere eterno, se non compiendo gesta degne di passare alla storia?"

Ultima menzione particolare va alle coppie di questo libro! 💗 Le ho amate tutte!


Vi lascio con una delle frasi più belle del libro:
"Non esiste onore più grande che morire per un mondo migliore."


CURIOSITÀ

L'autrice era già conosciuta per la serie distopica "La stagione della falce" che, ovviamente, voglio leggere.






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