“E in tal modo la profezia si realizzò e divenne storia e poi
oblio. E dal gran mare del tempo in cui anch’io un giorno mi dissolverò ho
recuperato questo meraviglioso racconto alla deriva.”
Ciao book-dipendenti! Oggi parliamo de “Il Libro delle Meraviglie” di Lord Dunsany.
Innanzitutto,
ringrazio tantissimo Beatrice di @eynyspaolinibooks e Yelena di
@lalibreriadiyely per aver organizzato il review party e la Mondadori
per avermi mandato il meraviglioso cartaceo (trovate l’unboxing nelle storie in
evidenza “Unboxing” del mio profilo Instagram).
Nell’immagine
sottostante trovate le varie tappe con tutti i blog su cui trovare le
recensioni.
In questa edizione della Oscar Vault ci sono le raccolte di racconti “Il Libro delle Meraviglie” e “Demoni, uomini e dei” e i romanzi “La Figlia del Re degli Elfi” e “La Maledizione della Veggente”. Per questo review party ho letto la raccolta di racconti “Il Libro delle Meraviglie”.
Autore: Edward
John Moreton Drax Plunkett, XVIII Barone Dunsany, più conosciuto come Lord
Dunsany, scrittore e drammaturgo irlandese.
Titolo
originale: The Book of Wonder + Gods, Men and Ghosts +
The King of Elfland’s Daughter + The Curse of the Wise Woman.
Traduttore: Massimo Scorsone.
Anno di
pubblicazione: 1913.
Pagine: 626.
Genere: fantasy.
Casa
editrice: Mondadori, collana Oscar Vault.
Costo: 25,00€
Voto: 8,5⭐/10.
Pezzo preferito: “E in
parte ella viveva ancora, e in parte era ormai tutt’uno con il passato di tanto
tempo fa e con le fole senza età che raccontano le tate, quando i loro bimbi
han fatto tutti i bravi, ed è già calata la sera, e il fuoco arde allegramente,
e il tamburellare ovattato dei fiocchi di neve sui vetri delle impannate fa
pensare ai passi furtivi di cose paurose in antichi boschi incantati.”
Narrazione: La
narrazione è in terza persona in quanto la storia è
raccontata da un narratore esterno, tranne nel racconto “La casa della Sfinge”
in cui essa è in prima persona.
Stile di
scrittura: Lord Dunsany ti conquista, con il suo stile onirico,
idilliaco, lirico, fantastico e articolato. Il suo
stile è magia, è in grado di raccontare una cosa semplice in maniera
assolutamente poetica.
Trama: In
un mondo totalmente e magistralmente inventato dall’autore, il lettore segue le brevi
avventure di centauri, ladri, una Sfinge, divinità, letterati e pirati.
LE MIE
CONSIDERAZIONI
I racconti sono ambientati in un mondo fantastico ricco di terre ai confini del mondo conosciuto, terre ignote, creature fantastiche - a volte spaventose - oscure foreste e divinità potenti. Questo mondo immaginario, con una propria geografia (come si può vedere dalla mappa presente all’inizio del libro), una propria storia e delle proprie divinità, è la grande particolarità del libro.
I temi
sono diversi a seconda del racconto considerato. Vengono trattate le paure più
recondite dell’uomo, del noto e dell’ignoto, la libertà di una vita senza
restrizioni, l’avidità che rende l’uomo cieco di fronte ai pericoli, la
fantasia come mezzo per scappare dalla monotonia della realtà e il rischio che,
senza freni, sfoci nel delirio, e altri temi ancora.
Il significato di ogni racconto è implicito, non è subito evidente alla fine della lettura, per cui il lettore deve ricercarlo tra le righe, anche rileggendo alcuni pezzi o l'intero racconto.
I personaggi
sono solo abbozzati, non c’è una caratterizzazione dettagliata. Viene
raccontata direttamente una parte della loro storia, come se il lettore li conoscesse già. È come se i veri protagonisti fossero la magica ambientazione e
le sue particolari creature, piuttosto che coloro che vivono le avventure.
Credo che
i racconti de “Il Libro delle Meraviglie” non siano per tutti, essenzialmente per tre motivi: lo stile, i personaggi e il significato.
Se amate Lovecraft probabilmente amerete anche questo libro in quanto lo stile dei due autori è simile. Non a caso, Lovecraft è stato influenzato dalle opere di Lord
Dunsany e lo ha definito “insuperabile nella magia di una prosa cristallina
e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti
visioni esotiche” - ed io non posso che concordare.
Mentre, se non vi piace uno stile articolato e complesso, fatto di frasi principalmente
lunghe, potreste non apprezzare questi racconti. La stessa cosa si
può dire per la quasi assente caratterizzazione dei personaggi. Se ritenete essenziale affezionarvi ai personaggi di una storia, potreste restare delusi dalla velocità, a
mio parere comprensibile, con cui scorrono questi brevi racconti.
In conclusione, se preferite le storie lineari, con dei personaggi caratterizzati approfonditamente e con una morale esplicita, questi racconti potrebbero non fare al caso vostro. Mentre, se amate le ambientazioni fantastiche, i toni oscuri del terrore implicito, le storie complicate raccontate con uno stile onirico e complesso, allora tuffatevi nel fantasmagorico mondo di Lord Dunsany.
LE
CURIOSITÀ
Lord Dunsany fu campione irlandese sia di pistola che di scacchi.
Del
romanzo “My talks with Dean Spanley” (non incluso in questa
edizione) del 1936 esiste una trasposizione cinematografica del 2008,
ovvero “Dean Spanley”.
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di Amazon per comprare il libro:
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