"Papà Gambalunga": l'instancabile positività nella lotta per i propri sogni

 

“Questo è davvero un mondo interessante.”

 


Ciao book-dipendenti! Oggi vi porto la recensione del libro che ho letto per il gdl #nelmooddelmese di Settembre, ovvero “Papà Gambalunga” di Jean Webster.




AutriceJean Webster, pseudonimo di Alice Jean Chandler Webster, scrittrice statunitense.

 

Titolo originaleDaddy Long Legs.

 

Traduttori: Miriam Chiaromonte e Enrico de Luca.

 

Anno di pubblicazione: 4 Luglio 2019 (1912 la versione originale).

 

Pagine: 264.

 

Genere: epistolare, young adult (classico della letteratura americana).                                     

 

Casa editrice: Caravaggio Editore.

 

Costo: 15,50€

 

Voto: 10/10.

 

Pezzo preferito“Se vuoi qualcosa proprio abbastanza profondamente e continui a provare, la otterrai alla fine.”

 

 

 

Narrazione: La narrazione è in prima persona in quanto la storia di Judy viene raccontata da lei stessa attraverso le sue lettere al suo benefattore “Papà Gambalunga”.

 

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è molto semplice e fluido, colloquiale, divertente e sfrontato, proprio come Judy. Le pagine volano via velocemente e alla fine resta la malinconia delle grandi storie, semplici e vicine alla quotidianità.

 

 

 

Trama: Jerusha Abbott, che preferisce farsi chiamare Judy, è un’orfana dell’Istituto John Grier. Un “deprimente” mercoledì, la sua vita cambia radicalmente: grazie alle sue ottime potenzialità, in particolare nella scrittura, un misterioso benefattore decide di pagarle gli studi presso un prestigioso college. Tutto questo a due condizioni: Judy dovrà scrivere regolarmente all’ignoto filantropo, che ribattezzerà “Papà Gambalunga” (avendone visto solo la lunga ombra proiettata su un muro), per aggiornarlo sui suoi progressi, e il benefattore stesso dovrà restare sempre nell’anonimato. Inizia così questo splendido romanzo epistolare “a senso unico”, ma capace di coinvolgere fino all’imprevedibile finale.

 

 

 

LE MIE CONSIDERAZIONI

 

L’ambientazione principale è il college nel quale Judy studia grazie alle donazioni del suo benefattore, il misterioso e sconosciuto Papà Gambalunga.

 

Nonostante la sua brevità, il libro affronta diversi temi, tra cui il diritto delle donne allo studio, all’indipendenza e alla realizzazione dei propri sogni, tutte cose difficili da ottenere all’epoca, ma per cui molte donne, come Judy, hanno lottato. In questo possiamo riconoscere l’impegno politico e sociale dell’autrice che supportava l’istruzione e il suffragio universale e partecipò a diverse marce per il voto alle donne. Le sue eroine erano portavoce del desiderio profondo di realizzazione delle donne.

La povertà viene messa spesso in contrapposizione con l’opulenza, sottolineando come a volte i ricchi fanno beneficienza solo per sentirsi la coscienza a posto, senza capire realmente le necessità e il disagio dei poveri.

Non mancano l’amicizia e l’amore che, insieme alla passione per la scrittura, accompagnano la crescita di Judy.

Si cresce insieme a Judy, pagina dopo pagina si impara una sfumatura diversa della vita.

La cosa che ho apprezzato maggiormente è la positività che trasmette il libro. Judy è un’instancabile sognatrice che sa prendere sempre il lato positivo di ogni situazione, senza mai abbattersi. Va avanti, nonostante tutte le difficoltà, senza perdersi d’animo.


Judy Abbott è spontanea, frizzante, divertente e coraggiosa. È piena di voglia di vivere e di migliorarsi in tutti i sensi. È dolce, gentile, premurosa e sempre disponibile con tutti.

 

Inoltre, ho apprezzato molto anche la presenza delle note a piè di pagina dei traduttori.

 

Amavo l’anime da piccola e ho amato anche il libro ora. Ho ritrovato la spontaneità, l’allegria e l’amore della vita che mi avevano fatta appassionare alla storia di Judy durante l’infanzia.

Insomma, un libro assolutamente perfetto, uno dei migliori mai letti, e una storia da leggere e rileggere.

 

 

 

LE CURIOSITÀ


La madre dell’autrice era una nipote di Mark Twain.

 

Il seguito di “Papà Gambalunga”, “Caro nemico”, fu anch’esso un bestseller.

 

Il termine “daddy long-legs” (Papà Gambalunga) non risulta utilizzato prima del 1865 e viene citato in “Piccole donne” della Alcott. Con questo termine vengono chiamati nei paesi anglosassoni alcuni ragni, aracnidi e insetti.

 

 

 

 

 

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