IL GRANDE LIBRO DEI GIALLI DI NATALE: UN NATALE INSOLITO

 

“Immagino sia per questo che la mia canzone preferita per le vacanze è Blue Christmas di Elvis. È davvero deprimente, e questo le conferisce una certa sincerità per i romantici come me.”

 

 

 

PRESENTAZIONE DELL’EVENTO


Ciao book-dipendenti! Comincia oggi il review party del DragoIl Grande Libro dei Gialli di Natale”, organizzato da me insieme alla Mondadori (che ringrazio di cuore).

Il libro è suddiviso in diverse sezioni, io nello specifico vi parlerò di “Un piccolo Natale moderno” e “Un piccolo Natale sconcertante”, ovvero quelle che ho scelto di leggere.

 

Ringrazio tantissimo anche tutte le blogger che hanno partecipato all’evento, di cui vi lascio i link di Instagram e Blog.

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Nella locandina sottostante potete trovare le date d’uscita delle varie recensioni: non perdetevele!

 


 

 

BREVE PRESENTAZIONE DELL’OPERA

Trama: 60 racconti natalizi pieni di mistero, ingegno, orrore e divertimento.

Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R. L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.

 

Il Drago comincia con una bellissima introduzione di Otto Penzler che ci presenta la nascita di questa opera e ci fa tuffare già nell'atmosfera natalizia che pregna tutto il volume.


Ogni racconto è introdotto da una breve presentazione dell’autore/dell’autrice e delle sue opere, aspetto che ho apprezzato davvero molto. I 60 racconti sono suddivisi nelle seguenti dieci sezioni:

1.    Un piccolo Natale tradizionale.

2.    Un piccolo Natale buffo.

3.    Un piccolo Natale sherlockiano.

4.    Un piccolo Natale pulp.

5.    Un piccolo Natale occulto.

6.    Un piccolo Natale spaventoso.

7.    Un piccolo Natale sorprendente.

8.    Un piccolo Natale moderno.

9.    Un piccolo Natale sconcertante.

10.  Un piccolo Natale classico.

 

La cover del Drago è spettacolare: le persone che amano il Natale come me non possono non restarne affascinati.


Una menzione speciale, infine, va al font utilizzato per titoli e autori/autrici, che mi è piaciuto tantissimo.

 

 

 

UN PICCOLO NATALE MODERNO

E

UN PICCOLO NATALE SCONCERTANTE

 

Autori/autriciEd McBain, pseudonimo di Evan Hunter. Nelle sue opere il ruolo dell’eroe è incarnato dall’intera squadra di polizia e non da una singola persona.

Doug Allyn, il suo racconto è stato eletto il racconto preferito del 2009 e pubblicato sul numero di gennaio della rivista “Ellery Queen’s Mystery”.

John Lutz, scrittore di oltre quaranta romanzi e duecento racconti.

Sara Paretsky, una delle cofondatrici di Sisters in Crime, un’organizzazione con lo scopo di diffondere l’importanza delle scrittrici di gialli.

Dick Lochte, il cui racconto è stato pubblicato la prima volta in "Santa Clues".

Cyril Hare, pseudonimo di Alfred Alexander Gordon Clark, che non fu uno scrittore prolifico.

Mary Higgins Clark, l’autrice di gialli più venduta al mondo.

Ngaio Marsh, insignita del Grand Master alla carriera dai Mystery Writers of America.

Isaac Asimov, conosciuto principalmente per i suoi libri di fantascienza, tra cui “Io Robot”.

Ed Gorman, insignito del premio Ellery Queen dai MWA nel 2003, assegnato principalmente per la sua narrativa gialla, la sua lunga permanenza alla direzione della rivista Mystery Scene e le sue numerose antologie.

Julian Symons, insignito di premi alla carriera dai Mystery Writers of America, dalla Crime Writers Association inglese e dall’Accademia svedese del giallo.

 

Titolo originaleIl Grande Libro dei Gialli di Natale.


Traduttori: Luca Briasco, Maria Gallone, Grazia Maria Griffini, Marcello Jatosti, Lydia Lax, Bruno Tasso e Enzo Verrengia.

 

A cura di: Otto Penzler.

 

Anno di pubblicazione: 2020, il 24 Novembre.

 

Pagine: 840.

 

Genere: giallo, mystery.

 

Casa editrice: Mondadori, collana Oscar Vault.

 

Costo: 25€

 

Voto: 8/10.

 

Pezzo preferito“Forse, dove si trova ora, è Natale ogni giorno.”

 

 

 

LE MIE CONSIDERAZIONI

 

L’ambientazione, insieme al genere giallo e/o mystery, rappresenta il filo conduttore di questi 60 racconti. Infatti, le storie sono tutte ambientate nel periodo natalizio. Tra pudding, alberi e persone vestite da Babbo Natale, si nascondono omicidi, rapine e misteri tutti da scoprire. Nella magica atmosfera del periodo più bello dell’anno si celano storie che, chi più chi meno, tengono il lettore col fiato sospeso nel tentativo di scoprire il colpevole prima della fine.

 

La cosa bella delle raccolte di racconti ben pensate come questa – oltre al fatto che si

possano leggere poco alla volta senza paura di perdere il filo della storia – è che stile dell’autore/autrice e personaggi cambiano per ogni storia. Per cui, se qualche racconto può piacervi meno per via di questi aspetti, come è accaduto a me con “Natale all’ottantesimo distretto”, che di giallo ha ben poco, e “Il club di Babbo Natale”, che non mi ha colpita molto, ci sono racconti che potrete, al contrario, amare.

 

Il mio racconto preferito della sezione “Un piccolo Natale moderno” è “Cane pazzo” di Dick Lochte, sia per via dello stile incalzante dell’autore che riesce a tenere viva l’attenzione di chi legge dalla prima all’ultima parola, sia per la storia in sé, misteriosa, cupa e avvincente.

 

Della sezione “Un piccolo Natale sconcertante”, invece, ho preferito “Il tredicesimo giorno di Natale” di Isaac Asimov, breve ma intenso, che ci insegna a non ignorare mai le intuizioni dei bambini. Questo racconto, scritto con uno stile semplice e lineare, è riuscito strapparmi un sorriso ed è quello che, più di tutti, mi è rimasto impresso.

 

Nel complesso la lettura è stata molto piacevole; è stato bello immergersi nell’atmosfera natalizia che ha smorzato un po’ la tensione tipica di questo genere di racconti.

In conclusione, una lettura adatta a chi ama il Natale come me e a chi lo odia come il Grinch.

 

 

 

 

 

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