"THE GIVER - IL DONATORE": un mondo senza dolore né colori

 “A tutti i bambini perché è a loro che affidiamo il nostro futuro.”

 



Ciao book-dipendenti! Oggi vi porto la recensione del libro che ho letto per il #gdldistopici di Settembre, ovvero “The Giver – Il donatore” di Lois Lowry.




AutriceLois Lowry, scrittrice statunitense di libri per ragazzi. La maggior parte dei suoi libri sono inediti in italiano.

 

Titolo originaleThe Giver.

 

Traduttrici: Sara Congregati e Angela Ragusa.

 

Anno di pubblicazione: 2010 (1993 la versione originale).

 

Pagine: 249.

 

Genere: fantascientifico distopico, young adult.

 

Casa editrice: Giunti Editore.

 

Costo: 14,50€

 

Voto: 9/10.

 

Pezzo preferito“Come quando si guarda l’acqua del fiume, giù sino in fondo, dove possono celarsi chissà quali segreti.”

 

 

 

Narrazione: La narrazione è in terza persona e la storia viene raccontata dal punto di vista del protagonista Jonas, un ragazzo di 12 anni.

 

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è molto semplice e lineare, nonostante la storia raccontata sia complessa e particolare. I dettagli di questo mondo senza sentimenti e colori ci vengono mostrati piano piano, pezzo per pezzo, proprio perché li vediamo e comprendiamo attraverso gli occhi di un bambino.

 

 

 

Trama: Il mondo in cui vive Jonas, un ragazzo di dodici anni, è perfetto. Nella sua Comunità non esistono guerre, differenze sociali e sofferenze. Gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori, come ogni cosa in grado di causare dolore o disturbo, sono stati aboliti. Ci sono regole ferree da rispettare, tanto che non esistono le scelte individuali.

Ogni unità familiare è formata da una donna e un uomo a cui vengono assegnati due figli, un maschio e una femmina.

Ognuno svolge la professione che gli viene assegnata dal Comitato degli Anziani nella cerimonia annuale di dicembre. E questo momento sta arrivando anche per Jonas.

 

 

 

LE MIE CONSIDERAZIONI

 

La società di questo romanzo è tranquilla e pacifica, perfetta potremmo dire. Ogni aspetto della vita è organizzato e predestinato, controllato e, se necessario, corretto tempestivamente.

Le differenze individuali sono taciute e quasi negate: parlarne è fuori luogo. I sentimenti sono sopiti e, come in “Fahrenheit 451”, non si gode dei piccoli piaceri della vita – in quel caso perché nessuno ci fa più caso, in questo perché di fatto non esistono.

Le emozioni devono essere condivise ogni sera con la propria famiglia, al fine di analizzarle e controllarle, per cui nessuno può rielaborarle nel proprio privato. L’intimità non esiste in quanto nessuno può tenere per sé ciò che prova. Da questo emerge il controllo capillare, all’apparenza quasi assente, che domina la vita nella Comunità.

 

The Giver – Il donatore” fa riflettere molto sull’importanza delle emozioni, dei sentimenti e

della solitudine. Come ho accennato prima, interiorizzare un’esperienza vissuta è praticamente impossibile perché tutto dev’essere condiviso col proprio nucleo familiare. Nessuno è mai davvero solo con i propri pensieri.

Le esperienze forti della vita, come il dolore, non possono esistere e tutto risulta avvolto da un’asettica tranquillità che inquieta il lettore. Non si può nemmeno parlare usando eufemismi o esagerazioni, farlo equivarrebbe a mentire. Per cui, la libertà di espressione non c’è più E anche il linguaggio risulta stereotipato e inumano.

Da tutto questo emerge, come in “Il mondo uovo” di Huxley, una Comunità fatta di uomini e donne robotici e non di individui. Perché come può esistere un individuo se sentimenti, emozioni, pensieri e differenze sono annullati?

 

I personaggi non sono tratteggiati completamente, risultano impersonali e piatti, come è giusto che sia in una società come questa che livella le caratteristiche individuali delle persone. Per questo, appaiono tutti simili tra loro, conformati all’estremo. Sono talmente impersonali che i genitori di Jonas sono definiti solo come Padre e Madre, non hanno nomi propri.

Gli unici personaggi che spiccano dalla massa sono Jonas e il Donatore.

Jonas è intelligente e riflessivo, un ragazzo che, fin dall’inizio del libro, si pone domande. Nonostante sia anche lui conformato, emerge la sua sete di curiosità e verità.

Il Donatore ha il ruolo del saggio in questa storia, conquistandosi così un posto speciale nel mio cuore insieme a Silente.

 

In conclusione, un libro breve ma intenso, che si fa amare dalla prima all’ultima pagina e ti lascia con un senso di vuoto e con tanti punti interrogativi che possono essere colmati solo dal proseguimento della lettura della saga.

 

 

 

LE CURIOSITÀ


Il 15 agosto del 2014 è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi l’adattamento del romanzo “The Giver – Il mondo di Jonas”, diretto da Phillip Noyce.

 

Tra i temi principali trattati da Lowry nelle sue opere spiccano il razzismo, l’Olocausto, l’omicidio e la malattia terminale.

 

Gli altri libri della saga sono:

·       La Rivincita – Gathering Blue, del 2000.

·       Il Messaggero, del 2004.

·       Il Figlio, del 2012.

 

Il romanzo ha vinto la Medaglia Newbery nel 1994.

 

 

 

 

 

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