“Catharine
ebbe la disgrazia, come molte eroine prima di lei, di perdere i genitori quando
era giovanissima e di venir affidata alla tutela di una zia, rimasta signorina,
la quale, pur volendole teneramente bene, sorvegliava il suo comportamento con
una tale puntigliosa severità da far dubitare molti, e Catharine tra gli altri,
del suo affetto.”
Ciao book-dipendenti! Finalmente ho letto anche io qualcosa
della magnifica Austen e ho iniziato proprio dai suoi primi scritti,
ovvero i Juvenilia, scritti quando aveva tra i 12 e i 18 anni. In questo
caso, più che una vera recensione voglio lasciarvi un mio breve pensiero, al fine
di non spoilerarvi troppo.
Autrice: Jane
Austen, scrittrice. Una delle autrici più famose del mondo.
Titolo
originale: Juvenilia.
Traduttrici: Stefania Censi e Adalgisa Marocco (Volume Primo) e Stefania Censi (Volume Secondo e Volume Terzo).
Anno di
pubblicazione: 2017 (scritti tra il 1787 e il 1793).
Pagine: 365.
Genere: racconto,
poesia, parodia, gotico.
Casa
editrice: Rogas Edizioni.
Costo: 23,90€
Voto: 9⭐/10.
Pezzo
preferito: “Ma la chiamate fortuna per una ragazza ricca
di talento e di sensibilità, l’essere mandata nel Bengala in cerca di marito, e
una volta là, essere sposata a un uomo del quale non ha la minima opportunità
di giudicare il carattere, se non quando quel giudizio non le serve ormai più a
niente, come può fare a sapere se non è un despota, o un pazzo, o tutti e due? E
voi la chiamate fortuna questa?”
Trama: Juvenilia
sono le opere scritte da Jane Austen adolescente, dal 1787 al 1793 e
corrette anche in seguito fino alla vigilia della pubblicazione di Sense
and Sensibility (1811). Il timore che la singolarità e la tagliente
ironia di questi scritti giovanili potessero nuocere allʼimmagine della
scrittrice impedì la loro diffusione per lungo tempo. I ventisette brani
sono raccolti in tre quaderni manoscritti, intitolati dallʼautrice come
si soleva fare coi volumi dei romanzi contemporanei (Volume the First,
Volume the Second, Volume the Third). Si tratta di
materiale eterogeneo, sia per quanto concerne la lunghezza che il genere:
troviamo frammenti, romanzi brevi, romanzi epistolari, pezzi teatrali, versi e
perfino un saggio storico. Allʼindomani delle prime novecentesche
pubblicazioni, Virginia Woolf espresse sorpresa ed ammirazione per
questi scritti giovanili, ma fu G. K. Chesterton il primo ad annoverare Jane
Austen nella tradizione dellʼeccentrico, del burlesque e della parodia,
accanto ad autori come Chaucer, Defoe, Swift, Fielding, Sterne, Butler. Con uno
scritto di Virginia Woolf. Introduzione di Beatrice Battaglia.
LE MIE CONSIDERAZIONI
La Austen dei Juvenilia è sorprendente, spumeggiante e divertente. L’insieme di questi
racconti, poesie, parodie e bozze di romanzi ha toni gotici, ma soprattutto umoristici. Furono scritti per divertire una ristretta cerchia di conoscenti e ora, invece, divertono tutto il mondo. La Austen prende in giro gli stereotipi della letteratura dei tempi, come le donne svenevoli che non riescono a reggere nulla. E ho adorato tutto questo.Lo scritto
che ho apprezzato maggiormente fa parte del Volume Terzo ed è “Catharine,
o la pergola”. È assolutamente geniale, sagace e ricco di umorismo. Ogni
racconto, poesia o romanzo incompleto è speciale e meraviglioso, ma questo è
decisamente il mio preferito.
LE CURIOSITÀ
La Austen
imparò dal padre il francese e le basi della lingua italiana.
La Austen
non lasciò mai la sua famiglia e, come la sorella Cassandra, morì nubile.
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