“È un
nome che persino voi Hobbit avete sentito, come un’ombra ai confini delle
vecchie storie.”
Ciao book-dipendenti! Finalmente ho recuperato anche io questo
grande classico del genere fantasy. Infatti, grazie al #gdlaspassoconglihobbit
organizzato da me, Claudia di @living_throughbooks, Andrea di @andre.iread,
Flavia di @lamagiadiunlibroo, Anna di @withfireandbooks, Regina di @pan.di.luna
e Flavia di @lalibreriadiophelia, sto leggendo i libri di Tolkien. Ovviamente
sono in ritardo rispetto gli altri partecipanti, ma ce la farò xD
Vi lascio
i link Instagram delle altre.
Claudia: https://www.instagram.com/living_throughbooks/?hl=it
Andrea: https://www.instagram.com/andre.iread/?hl=it
Flavia: https://www.instagram.com/lamagiadiunlibroo/?hl=it
Anna: https://www.instagram.com/withfireandbooks/?hl=it
Regina: https://www.instagram.com/pan.di.luna/?hl=it
Flavia: https://www.instagram.com/lalibreriadiophelia/?hl=it
Autore: John
Ronald Reuel Tolkien, scrittore, glottoteta, linguista e filologo
britannico. Fu un importante studioso della lingua anglosassone ed è conosciuto
per aver scritto “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit”
e “Il Silmarillion”, considerate pietre miliari del genere high
fantasy.
Titolo
originale: The Fellowship of the Ring.
Traduzione: Vicky Alliata di Villafranca, traduzione riveduta e aggiornata in collaborazione con la Società Tolkeriana Italiana.
Anno di pubblicazione: 2019 (1954
la versione originale).
Pagine: 670.
Genere: high
fantasy.
Casa
editrice: Bompiani.
Costo: 13,00€
Voto: 9⭐/10.
Pezzo
preferito: “Non è disperazione, perché la disperazione è
solo per coloro che vedono la fine senza dubbio possibile.”
Trama: “Il
Signore degli Anelli”, composto da tre romanzi pubblicati in
Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, è uno dei massimi cicli narrativi del XX
secolo. J. R. R. Tolkien, sommo studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone,
ha creato un mondo immaginario ma tutto oggettivato, all’antica maniera epica,
e assolutamente verosimile. In questo primo romanzo, il lettore conosce gli Hobbit,
piccoli esseri lieti, saggi e longevi, che vivono in un idillico paese
agricolo. La quiete è turbata quando Frodo, convinto dallo stregone
Gandalf, è costretto a partire per il paese delle tenebre, Mordor, dove
dovrà gettare nelle fiamme del Monte Fato il terribile Anello del
Potere, giunto nelle sue mani per una serie di incredibili circostanze. Un gruppo
di Hobbit lo accompagna e strada facendo si associano Elfi, Nani,
Uomini, uniti nella lotta contro il Male. La Compagnia dell’Anello
affronta un lungo e pericoloso cammino, finché i suoi membri si disperdono,
minacciati da forze tenebrose, mentre la meta sembra disperatamente
allontanarsi.
LE MIE CONSIDERAZIONI
Tramite lo
stratagemma dello pseudobiblium, Tolkien collega “Lo Hobbit”
a “La compagnia dell’anello”. Queste storie fanno, infatti, parte
del volume immaginario il “Libro Rosso dei Confini Occidentali”
scritto da Bilbo e Frodo.
L’ambientazione
di questo libro è più ampia di quella de “Lo Hobbit”, infatti, da
Hobbiville ci spostiamo in altri luoghi, oscuri e non, della Terra di Mezzo. La
descrizione dei luoghi è precisa e dettagliata e personalmente l’ho apprezzata molto
proprio per questo. So che ad alcuni può sembrare prolissa e difficile da
affrontare, soprattutto nella parte iniziale, ma vi consiglio di provare a
superarla perché nella parte successiva inizia la vera e propria avventura e il resto vi incanterà.
Come anticipato
prima, in questo libro la scrittura di Tolkien è alquanto prolissa. L’autore si
sofferma molto sui dettagli e si prende il suo tempo prima di far partire la
storia vera e propria (non fatevi scoraggiare da questo, mi raccomando). Tuttavia, dopo la
parte iniziale diventa molto più scorrevole e lineare. Ciò che colpisce
principalmente è la liricità del linguaggio: in ogni momento sai che
stai leggendo qualcosa di grandioso.
Uno dei temi principali del libro è la speranza, che non va mai persa, nemmeno di fronte a
eventi quasi impossibili da realizzare. La Compagnia non smette mai di sperare perché farlo significherebbe aver perso in partenza. Credo che questo sia un insegnamento meraviglioso e davvero importante ed è sicuramente quello che mi ha colpita maggiormente.Altro tema
centrale è quello dell’amicizia, valore essenziale che funge da collante
per la Compagnia. Nessuno abbandonerebbe mai un amico rompendo il legame di
fiducia creatosi. E, proprio in nome dell’amicizia, Sam riesce a superare anche le sue
paure più grandi.
Infine,
un aspetto che mi ha colpita particolarmente è quello dell’umiltà, in
particolar modo di Sam. Adoro questo personaggio anche per la sua
capacità di essere umile in ogni occasione, nonostante sia un valoroso
componente della Compagnia. Tuttavia, a volte, il suo atteggiamento nei
confronti di Frodo mi ha infastidita. Pur sapendo che esso è dovuto al fatto
che Frodo sia il suo padrone, non riesco a digerirlo.
La Compagnia
dell’Anello è formata da ben nove membri che rappresentano i popoli
liberi della Terra di Mezzo.
Frodo, il
Portatore dell’Anello, è un Hobbit, protagonista principale della storia e
nipote di Bilbo. Sente forte dentro di lui la responsabilità e, nonostante la
paura, è determinato a portare a termine la sua missione. È un personaggio che ho apprezzato molto nel
libro, a differenza di quanto provai vedendo il film.
Sam è uno
dei personaggi del mio cuore. Anche lui è un Hobbit e, senza di lui, molto
probabilmente Frodo non riuscirebbe ad andare avanti. Tenace, speranzoso e fedele
compagno di Frodo, ha un animo buono e ama le storie sugli Elfi.
Merry e Pipino
sono due Hobbit – cugini tra loro – amici di Frodo, che mi hanno sorpresa per
la loro diversità rispetto alla rappresentazione cinematografica che li rende
delle “macchiette”, soprattutto se confrontati con la loro caratterizzazione
nel libro.
Aragorn e Boromir
sono i due Uomini della Compagnia. Il secondo è il membro della Compagnia maggiormente
influenzato dall’Anello, tuttavia, conserva il suo onore. Aragorn è un
altro dei miei personaggi preferiti, è buono e gentile e sempre pronto a
sacrificarsi per gli altri.
Gimli, il Nano
della Compagnia, e Legolas, l’Elfo, sono inizialmente diffidenti l’uno
nei confronti dell’altro per via dei trascorsi tra le razze a cui appartengono.
Ma le esperienze comuni saranno in grado di unirli rendendoli grandi amici.
Gandalf, il mio
personaggio preferito di sempre, è la Guida della Compagnia e incarna il ruolo
del saggio simpatico che sa sempre come venire fuori da una situazione complicata e pericolosa, apparentemente senza via d'uscita.
Infine, non
posso non menzionare un personaggio che mi è entrato nel cuore, ovvero Tom Bombadill,
misterioso e strano, il più anziano di Arda probabilmente. Un personaggio sul
quale sono curiosa di scoprire di più.
Per concludere,
vi consiglio tantissimo di avventurarvi con la Compagnia, nonostante la difficoltà
iniziale, perché vi stupirà con la sua immensa grandezza e non vedrete l’ora di
continuare.
LE CURIOSITÀ
All’inizio
del XX secolo, Tolkien inventò il Quenya, una lingua artificiale,
di ispirazione in parte finlandese. Fu proprio questo a portarlo ad immaginare
un popolo che la parlasse: gli Elfi.
Nella “Repubblica”
di Platone è presente il mito dell’Anello di Gige, un anello
simile a quello del Potere. Il potere magico di questo anello è quello di
rendere invisibili.
Il poema
epico “Kalevala” fu una delle fonti di ispirazione della storia.
Il poema ruota attorno al Sampo, un oggetto magico potente, conteso tra
il Bene e il Male che, alla fine della storia, viene distrutto.
Link
di Amazon per comprare il libro:
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Bellissima recensione Milé
RispondiEliminaIo sto aspettando di terminare completamente il volume 💖
Grazie mille davvero cara <3 Non vedo l'ora di andare avanti <3
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