È un
mondo psicotico, quello in cui viviamo. I pazzi sono al potere. Da quanto tempo
lo sappiamo? Da quanto tempo affrontiamo questa realtà? E… quanti di noi lo
sanno? Non Lotze. Forse se uno sa di essere pazzo, allora non è pazzo.
Ciao book-dipendenti! Purtroppo, è arrivata per me la prima delusione del 2021. Infatti, mi aspettavo decisamente molto di più da questo
libro.
Autore: Philip
K. Dick, scrittore statunitense, noto principalmente per i suoi libri
fantascientifici.
Titolo originale: The Man in the High Castle.
Traduttore: Maurizio
Nati.
Anno di
pubblicazione: 2019 (1962 la versione originale).
Pagine: 267.
Genere: fantascienza
ucronica, fantapolitica, distopia.
Casa
editrice: Fanucci Editore.
Costo: 16€
Voto: 6⭐/10.
Pezzo preferito: Come un
bambino, si disse. Imitare l’innocenza e la fiducia. Sulla spiaggia, accostando
all’orecchio una conchiglia trovata per caso. Ascoltando nel suo fruscio la
saggezza del mare.
Trama: Le
forze dell'Asse hanno vinto la Seconda guerra mondiale e l'America è
divisa in due parti, l'una asservita al Reich, l'altra ai Giapponesi.
Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità
razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità
di riscatto. L'Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale
di sterminio, mentre in Europa l'Italia ha preso le briciole e i nazisti dalle
loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul
Giappone. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti, i Giapponesi sono
ossessionati dagli oggetti del folclore e dalla cultura americana, e tutto
sembra ruotare intorno a due libri: il millenario I Ching, l'oracolo
della saggezza cinese, e il best-seller del momento, vietato in tutti i
paesi del Reich, un testo secondo il quale l'Asse sarebbe stato in realtà
sconfitto dagli Alleati. La svastica sul sole racconta la Storia e le sue
possibilità, la realtà e le riscritture, lo scontro culturale tra Oriente e
Occidente, l'invasione della spiritualità nella vita quotidiana, il dramma
morale di chi deve sopravvivere in un regime di sottomissione.
LE MIE CONSIDERAZIONI
Il mondo distopico
descritto da Dick è dominato dal nazismo e dall’imperialismo
giapponese. Nello specifico si tratta di un’ucronia, ovvero di una
realtà alternativa a quella reale, in cui gli Alleati hanno perso la Seconda
Guerra Mondiale nel 1947.
Dopo la
fine della Guerra, Giappone e Germania hanno diviso gli Stati Uniti in tre
parti:
1. Gli Stati Americani del Pacifico ad ovest, amministrati
dai giapponesi.
2. Gli Stati Uniti d’America ad est, amministrati dai tedeschi
attraverso la dittatura nazista. Nella porzione meridionale è presente uno
stato fantoccio razzista definito “Sud”.
3. Gli Stati delle Montagne Rocciose al centro, una zona
neutrale.
La storia è ambientata nel 1962, quindici anni dopo la fine della Guerra, ed è
raccontata da diversi personaggi.Robert Childan è un proprietario
di un negozio di antiquariato degli Stati Americani del Pacifico che vende
manufatti della cultura americana ai ricchi e potenti giapponesi.
Nobusuke Tagomi è un
funzionario giapponese di alto rango che si affida ciecamente all’I Ching
ogni volta che sente la necessità di consultarlo. È il personaggio che, a mio
parere, viene approfondito meglio attraverso un'introspezione, nella
parte finale del romanzo, che mette in luce la sua evoluzione.
Baynes è un
imprenditore svedese impegnato in una trattativa di affari.
Frank Fink è un
operaio, veterano di guerra di origini ebree, separato dalla moglie a cui pensa
spesso. La sua ex moglie, Juliana, è un’istruttrice di judo e una
persona assolutamente distruttiva, per sé e per gli altri, che rasenta la
pazzia.
Infine, Joe
Cinnadella è un camionista italiano ed ex combattente fascista che un
giorno incontrerà Juliana.
Onestamente
non sono riuscita ad affezionarmi a nessuno dei personaggi, probabilmente anche
per i continui cambi di punti di vista tra un personaggio e l’altro. La loro
storia non è riuscita a catturarmi appieno e spesso ho perso interesse nella
lettura. L’unico personaggio che ho trovato perlomeno interessante è stato Tagomi,
ma solo nella parte finale del libro.
Nel libro
la guerra fa da sfondo alle vicende passate che hanno portato alla
situazione presente, e il nazismo occupa sicuramente un posto centrale –
non a caso ci sono spesso termini o frasi in tedesco (tradotti poi nelle note a
piè di pagina). Inoltre, come in molti altri libri distopici, le forze di
polizia sono oppressive e violente.
La storia
ruota continuamente attorno a due libri: il millenario I Ching, usato
come oracolo da molte persone, e “La cavalletta non si alzerà più”,
un’opera fittizia, proibita in tutto il Reich, che racconta anch’essa un’ucronia
rispetto alla realtà del libro stesso, in cui gli Alleati hanno vinto la guerra. La presenza
di questo pseudobiblion è l’aspetto più interessante de “La svastica sul
sole”, a mio parere.
Nel complesso mi aspettavo davvero molto di più da questo libro per cui avevo aspettative altissime e che, invece, mi ha profondamente delusa. Sono andata avanti nella lettura a fatica, sperando che succedesse qualche avvenimento significativo che, purtroppo, non c'è stato. Anche il finale non mi ha entusiasmata particolarmente.
Ho dato a questo libro
la sufficienza perché l’idea del libro e la presenza dello pseudobiblion sono
geniali, ma l’evoluzione della storia e dei personaggi non mi ha convinta.
LE CURIOSITÀ
Per questo
libro l’autore vinse il prestigioso premio Hugo come Miglior romanzo
nel 1963.
Dal libro
è stata tratta la serie tv “The Man in the High Castle”
nel 2015.
La trilogia
di film “Matrix” è stata parzialmente ispirata da questo romanzo.
L’autore
aveva dichiarato che avrebbe scritto un seguito che, tuttavia, non portò mai a
termine.
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di Amazon per comprare il libro:
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