L'essenzialità dell'immaginazione e del divertimento insegnate da Dickens in "Tempi difficili"


Con addosso una fame e una sete, padre, che mai nemmeno per un momento sono state placate; con un ardente impulso verso una regione in cui le regole e le cifre e le definizioni non fossero così assolute; così sono cresciuta, in una guerra senza tregua a ogni passo del mio cammino.


Ciao book-dipendenti! Ecco a voi il libro migliore del 2021 finora, letto per il #gdlsognandocondickens. Un capolavoro senza tempo che ho letto durante un #readingvlog presente sul canale e di cui vi lascio il link: https://www.youtube.com/watch?v=0FgaoUDdiKY&t=1168s
 


AutoreCharles Dickens, scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico dell'età vittoriana, noto soprattutto per i suoi romanzi sociali come "Tempi difficili".
 
Titolo originale: Hard Times - For These Times.

Traduttore: Bruno Amato.

Anno di pubblicazione: 2015 (1854 la versione originale).
 
Pagine: 384.
 
Genere: romanzo sociale, realistico.
 
Casa editrice: Feltrinelli.
 
Costo: 9€.
 
Voto: 10/10.
 
Pezzo preferitoUna è che c’è nel mondo un amore, un amore che in fin dei conti non guarda affatto all’interesse personale, ma è qualcosa di completamente diverso; l’altra è che questo amore ha un modo suo personale di calcolare o non calcolare, un modo a cui per un verso o per l’altro è difficile dare un nome, almeno quanto è difficile darlo al modo che seguono i cani!
 
 
Trama: Pubblicato nel 1854, "Tempi difficili" fu fin da subito uno dei libri più discussi del grande romanziere inglese, anche per la decisa vena anti-utilitarista che ispira la trama. Duramente criticato da autori "conservatori" come Maculay, fu però valorizzato da autori più sensibili alla questione sociale, come John Ruskin e in seguito George Orwell, che ne esaltò "la generosa rabbia". Ispirato dalle osservazioni fatte dall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston, nei pressi di Manchester (in quegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione della classe operaia), il libro è ambientato in una città di fantasia, Coketown (la città del coke, del carbone). Al centro della vicenda il credo di Thomas Gradgrind, un industriale fiducioso "solamente nelle statistiche" e che educa di conseguenza i suoi due figli, Louisa e Tom, dei quali reprime con metodo ogni lato fantasioso e idealistico. La figlia, difatti, viene data in sposa a un altro avido capitalista della cittadina, Josiah Bounderby, un tipo avaro e impostore, di ben trent'anni più anziano della ragazza. Lei accetta, fino all'amaro epilogo, quando, ritornata dal padre, questi si renderà conto della follia del suo sistema educativo.
 
 
 
LE MIE CONSIDERAZIONI

Dickens, con "Tempi difficili", ci dice che l'immaginazione e il divertimento sono più che essenziali nella vita, soprattutto in quella di un bambino.
Romanzo sociale dalle ambientazioni cupe e fuligginose alla Tim Burton, questo libro narra la
storia di alcuni abitanti di Coketown (letteralmente, "città del carbone"), un paese industriale di fantasia in cui ogni palazzo è fatto di mattoni rossi ed è ricoperto di fuliggine. 

Gradgrind è un uomo pragmatico che professa costantemente l'importanza dei fatti ed educa i figli, Tom e Louisa, ad essi, facendogli mancare l'infanzia. 
Tom e Louisa crescono senza emozioni e valori, senza quelle cose indispensabili che ci rendono umani. 
Così, da bambini disfunzionali, i due, diventano adulti vuoti il cui destino è già scritto.
Louisa, data in sposa a un uomo molto più grande di lei e che non ama, si rende conto della sua infelicità e delle sue mancanze e le esprime in un dialogo con il padre che mi ha commossa quasi fino alle lacrime. 

La critica sociale e politica di Dickens nei confronti dell'utilitarismo è onnipresente e ricca di satira. Una satira che fa amaramente sorridere. Emerge molto il suo sostegno alla campagna di riforma delle condizioni di lavoro, anche considerando il suo aver lavorato in fabbrica da bambino. Esperienza quest'ultima che lo segnò per tutta la vita.
Il libro nasce dalle visite fatte dall'autore alle fabbriche di Preston, durante le quali restò fortemente colpito dalle condizioni di lavoro degli operai.
Dickens sottolinea, soprattutto attraverso il personaggio di Stephen, quanto gli operai (definiti, emblematicamente, Braccia) fossero completamente ignorati e privi di diritti, condannati a una vita nella "melma", dalla quale era impossibile fuggire. Una visione sicuramente molto pessimista, ma anche assolutamente veritiera per l'epoca.
Stephen, un povero operaio, è il mio personaggio preferito. Totalmente arreso alla sua vita nell'infelicità e nell'impossibilità di far ascoltare la propria voce, rappresenta nel romanzo l'onestà.

Infine, Dickens sottolinea l'importanza del divertimento, immancabile nella nostra vita, in quanto nessuno è fatto solo per lavorare o studiare, come sostiene Sleary, proprietario del circo da cui proviene uno dei personaggi, Sissy, che viene spesso messa in contrapposizione a Louisa. 



LE CURIOSITÀ

 

Il libro fu pubblicato a puntate sul periodico "Householed Words" dell'autore stesso.


Dickens viene considerato dalla critica il fondatore del romanzo sociale, denunciando i soprusi e parlando, finalmente, dei ceti più economicamente svantaggiati.


 

 

 

  

Link di Amazon per comprare il libro:

https://amzn.to/2R74vwV

 


Se volete restare aggiornati sulle mie letture, potete seguirmi su:

Instagram:
https://www.instagram.com/libridismeraldo/
YouTube:
https://www.youtube.com/channel/UC3zm97IMM_fh9F9gitoomzg
Goodreads:
https://www.goodreads.com/user/show/110257139-libri-di-smeraldo
Tik Tok:
https://vm.tiktok.com/ZMefCcAHy/

Commenti