"Le due Torri": finalmente, arriva il bello!

 


“Ma quando cadono i grandi, tocca ai piccoli guidare.”

 



Ciao book-dipendenti! Finalmente sono riuscita ad andare avanti con questa saga, anche se l'ho fatto ascoltando l'audiolibro - ma, lo sto anche leggendo piano piano.

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AutoreJohn Ronald Reuel Tolkien, scrittore, glottoteta, linguista e filologo britannico. Fu un importante studioso della lingua anglosassone ed è conosciuto per aver scritto “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e “Il Silmarillion”, considerate pietre miliari del genere high fantasy.

 

Titolo originaleThe Two Towers.

 

Traduzione: Vicky Alliata di Villafranca, traduzione riveduta e aggiornata in collaborazione con la Società Tolkeriana Italiana.



Anno di pubblicazione: 2019 (1954 la versione originale).

 

Pagine: 535.

 

Genere: high fantasy. 

 

Casa editrice: Bompiani.

 

Costo: 13,00€

 

Voto: 9,5/10.

 

Pezzo preferito“Il Fiume si era preso Boromir, figlio di Denethor, e non lo rividero mai più a Minas Tirith, in piedi sulla Torre Bianca come soleva fare ogni mattino. Ma a Gondor, nei giorni che vennero, per lungo tempo si narrò che la barca elfica, oltrepassate le cascate e le acque spumeggianti, l'aveva portato attraverso Osgiliath, e al di là della foce dell'Anduin nel Grande Mare, di notte, al lume delle stelle.”

 

 

Trama: “Il Signore degli Anelli”, composto da tre romanzi pubblicati in Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, è uno dei massimi cicli narrativi del XX secolo. J. R. R. Tolkien, sommo studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone, ha creato un mondo immaginario ma tutto oggettivato, all’antica maniera epica, e assolutamente verosimile. "Le due Torri" vede gli amici della compagnia lottare separati. Merry e Pipino sono fatti prigionieri delle forze del Male, ma riescono a fuggire, e trovano soccorso presso esseri giganteschi, mezzo vegetali e mezzo umani; è un episodio in cui il comico e il patetico, fusi insieme, toccano il sublime. Aragorn stringe alleanza con i guerrieri di Rohan, un popolo fiero e luminoso come l'argento di cui si veste, che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. frattanto Frodo e il devoto Sam s'imbattono in Gollum, l'antico possessore dell'Anello, e lo costringono a condurli verso il Monte Fato. Ma spaventose creature li attendono e il loro cammino si interrompe tragicamente ancora una volta.

 

 

 

LE MIE CONSIDERAZIONI

 

L’ambientazione di questo libro si allarga ulteriormente rispetto a quella del primo volume della trilogia. Tra i vari posti, scopriamo Edoras, la capitale di Rohan, le colline di Emyn Muil (antichi confini settentrionali del regno di Gondor) e le spaventose Paludi della Morte che rappresentano l'ingresso principale a Mordor.


La storia de "Il Signore degli Anelli" nasce come volume unico e non come trilogia, ma, per motivi editoriali, è stata divisa in tre volumi. Per questo motivo, il titolo "Le due Torri" era provvisorio e, soprattutto, ancora oggi ambiguo. Infatti, le due torri a cui si riferisce potrebbero essere Isengard e Barad-dur, Minas Tirith e Barad-dur o Isengard e Cirith Ungol. Isengard è la fortezza dimora di Saruman il Bianco, Barad-dur è la dimora di Sauron, Minas Tirith è la città fortezza degli Uomini e Cirith Ungol è un passo situato sugli Ephel Dúath e su cui gli uomini di Gondor costruirono una torre per sorvegliare la terra di Mordor.



In questo libro la scrittura di Tolkien è meno prolissa rispetto a "La Compagnia dell'Anello", che risulta essere, quindi, quasi una lunga introduzione alle vicende del secondo capitolo della trilogia. C'è molta più azione in questo volume e, forse, proprio per questo l'ho apprezzato maggiormente.

 

Come nel primo volume, uno dei temi principali è la speranza, che non va mai persa, nemmeno di fronte a eventi quasi impossibili da realizzare. La Compagnia, anche se separata in questo libro, non smette mai di sperare perché farlo significherebbe aver perso in partenza. Credo che questo sia un insegnamento meraviglioso e davvero importante ed è sicuramente quello che mi ha colpita maggiormente.
Altro tema centrale è quello dell’amicizia, valore essenziale che funge da collante per la Compagnia. Nessuno abbandonerebbe mai un amico rompendo il legame di fiducia creatosi.
Infine, un sentimento che ho provato spesso durante la lettura è stato quello della pietà, presente praticamente in ogni scena in cui c'era Gollum, un essere soggiogato dall'Anello, talmente tanto da non ricordare più chi sia realmente.

Il mio personaggio preferito della saga si conferma essere Aragorn, Umano buono, gentile, forte e leale, sempre pronto a dare tutto per i suoi compagni - come si fa a non amarlo?
Gandalf si guadagna il secondo posto perché, come al solito, ho un debole per i vecchi saggi. E poi la sua simpatia mi stende.
Terzo posto per il mio amato Gimli, a cui i film non hanno reso giustizia.
Infine, una menzione speciale va a Barbalbero, un Ent, ovvero un custode della foresta, un essere dalla mente profonda e di una saggezza unica.
 
In conclusione, il fatto che "Il Signore degli Anelli" fosse stato scritto come volume unico credo sia il motivo per cui questo secondo capitolo della trilogia è molto più ricco di avvenimenti del primo. Come ben sappiamo, a volte, i volumi centrali delle trilogie sono più fiacchi, ma non è questo il caso. Quindi, se siete al primo volume, non demordete, il bello sta per arrivare.
 
 
 
LE CURIOSITÀ
 
Dopo la pubblicazione de "Il Signore degli Anelli", molti attribuirono all'opera un significato allegorico, trovando in essa una critica alla società industriale che non ha rispetto per l'ambiente (rappresentata dalla deforestazione di Isengard da parte degli Orchi) e leggendo l'Anello come una rappresentazione della bomba atomica. Tuttavia, nella prefazione, Tolkien stesso specifica che il suo romanzo non va inteso in questo modo in quanto non erano queste le sue intenzioni.

Anche la lettura razzista dell'opera è risultata essere infondata e inconsistente in quanto Tolkien fece dichiarazioni contrarie al razzismo in alcune sue lettere private.
 
 
 
 
 
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